Ricerche

I progetti di ricerca attualmente in corso e/o recentemente conclusi presso il Laboratorio di Palinologia sono di seguito riassunti. Le ricerche si svolgono in collaborazione con numerosi Istituti di Ricerca italiani e stranieri.

Paleoclimatologia del Quaternario

- I meccanismi forzanti del clima (successioni vegetazionali cicliche nel Quaternario europeo).

- Caratterizzazione delle oscillazioni climatiche rapide e delle loro conseguenze geologiche e paleoambientali (studio pollinico nei sedimenti a laminazione annuale).

- Oscillazioni glaciali-vegetazionali in ambiente alpino (tramite lo studio comparativo di sistemi attuali torbiera-ghiacciaio-limiti vegetazionali).

a destra: un dettaglio di un tratto della successione di varve biogeniche che formano il Banco Varvato Carbonatico della Formazione di Pianico.

Paleoclimatologia del Quaternario
Paleoambienti, paleoecologia, evoluzione ambientale delle Alpi e del margine alpino nel Pliocene e nel Quaternario

Paleoambienti, paleoecologia, evoluzione ambientale delle Alpi

e del margine alpino nel Pliocene

e nel Quaternario

- Ricostruzione dei paleoambienti vegetali tramite integrazione dei dati pollinici con lo studio dei macroresti (legni, carboni, semi: la successione del bacino lacustre di Leffe, Prealpi Lombarde).

- Caratterizzazione climatica ed ecologica degli ambienti del passato, connessi a cicli interglaciali / glaciali nelle Alpi e nel Mediterraneo, durante il Quaternario antico e recente (ambienti periglaciali e proglaciali attuali): la colonizzazione delle aree deglaciate negli ultimi 200 anni nelle Alpi Centrali; foreste temperate: le foreste decidue interglaciali ad affinità sud-est asiatica del Pleistocene Inferiore in Italia Settentrionale; gli ambienti pliocenici del margine alpino studiati nei depositi del Varesotto e lungo il T. Cervo.

a sinistra: ricostruzione multistratigrafica della successione lacustre-palustre del Bacino di Leffe tra 1,8 - 0,9 Ma (da Muttoni et al., 2007)

Lunghe successioni lacustri nei Colli Berici:

il Lago di Fimon

Grazie ad una convenzione stipulata nel 2006 tra il Dipartimento Territorio e Ambiente della Provincia di Vicenza e il C.N.R. - IDPA di Milano è stato avviato lo studio dei sedimenti del Lago di Fimon, finalizzato alla ricostruzione della storia dell'ambiente e del clima delle Valli di Fimon durante l'ultimo ciclo glaciale - interglaciale. Sulla carota Fimon - Ponte sulla Debba sono in corso l'analisi pollinica, datazioni radiometriche, analisi geochimiche e misura della suscettività magnetica.


Lunghe successioni lacustri nei Colli Berici

sopra: localizzazione del sondaggio Fimon - Ponte sulla Debba, realizzato dal C.N.R. - IDPA nel gennaio 2007, e degli altri due sondaggi disponibili per l'area in esame.

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Risultati e pubblicazioni scaturite da questa ricerca

L'archivio sedimentario del lago di Fimon contiene la più lunga successione lacustre tardo - Quaternaria finora documentata in Italia Settentrionale (ultimi 170 mila anni), che documenta per intero il penultimo interglaciale (Eemiano).

I risultati finora ottenuti sono stati pubblicati in Pini et al. (2010) e Monegato et al. (2011).

Cartografia ed evoluzione quaternaria della Pianura Padana

Cartografia ed evoluzione quaternaria della Pianura Padana

Il Laboratorio svolge attività di rilevamento eanalisi dei corpi sedimentari che formano la Pianura Padana.

Oltre all'analisi geomorfologica e altimetrica, che viene svolta in collaborazione con altri gruppi dell'Università di Milano - Bicocca e con altri enti di ricerca ed enti locali, si esaminano sezioni stratigrafiche significative, ottenute da scarpate, pozzi, carotaggi e cave, sulle quali si svolge unostudio paleobotanico integrato da datazioni 14C e da informazioni petrografiche utili ad individuare la sorgente del detrito.

Le ricerche svolte e i risultati ottenuti sono pubblicati in Deaddis et al. (2008) e Ravazzi et al. (2012).

Dinamica della vegetazione e del clima negli ultimi 15 mila anni in ambiente alpino, padano e mediterraneo

Studio della dinamica della vegetazione a diverse scale temporali (annuale-millenaria), della vegetazione potenziale in relazione ai fattori ecologici. Sono in corso studi sulle relazioni tra cambiamenti climatici, processi di migrazione e dinamica forestale nelle Alpi (studio paleobotanico di torbiere alpine in Valtellina, Valcamonica, Val di Sole), nelle Prealpi (studio paleobotanico di torbiere di fondovalle in Valle Borlezza e di torbiere montane sull’altopiano del Cansiglio nelle Prealpi Venete; la dinamica recente della vegetazione tramite l’esame dei catasti storici e delle aerofotogrammetrie), nella Pianura Padana (studio paleobotanico di torbiere perifluviali nel cremonese, archeobotanica delle terramare e palafitte dell’età del Bronzo nella pianura padana, e della via Emilia nella Pianura piemontese), nelle Alpi Liguri (palinologia di bacini palustri nel Gruppo di Voltri) e in Sicilia (analisi pollinica e pedogenesi di sequenze piroclastiche e suoli sull’Etna).

Dinamica della vegetazione e del clima negli ultimi 15 mila anni  in ambiente alpino, padano e mediterraneo

sopra: la torbiera del Pian di Gembro, un prezioso archivio naturale della storia ambientale e climatica delle Alpi Centrali negli ultimi 16 mila anni

Ecologia e paleobotanica delle flore fossili quaternarie e antropogeniche

Ecologia e paleobotanica delle flore fossili quaternarie e antropogeniche

Identificazione dei resti vegetali microscopici e macroscopici (polline, palinomorfi non pollinici, carpoflora, foglie, dei legni fossili di varie località). Le seguenti ricerche in corso riguardano argomenti di paleofloristica e tassonomica:

- la paleoflora pollinica e legni del Pleistocene Inferiore pedealpino

- la microflora e la macroflora della successione lacustre di Pianico-Sèllere

- la micro- e macroflora dei travertini a palme di Gran Canaria

- carboni, carpoflora e polline nel sito etrusco del Forcello (Mantova) con particolare riguardo al ritrovamento di un favo carbonizzato.

a sinistra:

aceri in studio dalla successione di varve del bacino lacustre di Pianico-Sèllere.1-2) Acer gr. cappadocicum cf. lobelii; 3) Acer platanoides; 5-6) Acer gr.opalus.

© Laboratorio di Palinologia e Paleoecologia del CNR-IDPA

Mutue interazioni ambiente - clima - uomo

Benchè sappiamo che anche durante l'interglaciale attuale vi sono state variazioni climatiche legate a fattori naturali, le interferenze fra clima ed attività dell'uomo assumono un'importanza crescente già a partire dal Neolitico e devono essere prese in considerazione per interpretare correttamente i proxy data nelle aree continentali (successioni polliniche, suoli, sedimenti lacustri e fluviali, sedimenti di grotta, ecc...).

a destra: La successione lacustre del Lago Lucone sembra un wafer formato dall'alternanza di fanghi neri (gyttja) e carbonati bianco-lattei. Queste bande riflettono cicli di impatto antropico, con eutrofizzazione del lago e accumulo di alghe, e fasi di abbandono, in cui prevalgono depositi carbonatici, che si ripetono più volte durante gli ultimi 5500 anni. Vi è un controllo climatico su queste succ

Mutue interazioni ambiente - clima - uomo

Archeobotanica

Tramite l'analisi dei resti vegetali micro- e macroscopici, nonchè la caratterizzazione morfoscopica e chimico-fisica della sostanza organica, il Laboratorio di Palinologia e Paleoecologia ricostruisce l'impatto antropico sulla vegetazione e sul clima (deforestazione), la storia dell’agricoltura, l’origine dei pascoli alpini e del paesaggio vegetale moderno in genere, la domesticazione delle piante. Sono state avviate ricerche archeobotaniche in diversi contesti preistorici, protostorici e storici.

Alcuni casi di studio in corso (2014-2015): il Paleolitico superiore nelle Prealpi Venete e nell'Appennino piacentino; il Neolitico in Lombardia; l'età del Rame in Valle d'Aosta; l’età del Bronzo in Pianura Padana e nella regione del Garda; il sito etrusco del Forcello, Bagnolo San Vito, Mantova; la civiltà camuna durante l’età del Ferro; lo sviluppo della città di Bergamo tra la protostoria e l'età romana.

Mutue interazioni ambiente - clima - uomo

a sinistra: una spiga intera di una nuova specie di frumento. Ne sono state trovate diverse, perfettamente preservate, nel fango organico che si accumulava nello stagno adiacente alla palafitta Lucone D (Antica Età del Bronzo, settore intermorenico del Garda).

Si veda: Perego e Jacomet, 16th Conference IWGP, Thessaloniki 2013.

© Foto G. Haldiman

Nextdata


Nextdata

Il Lab. di Palinologia e Paleoecologia dell'IDPA partecipa al Progetto Nextdata (WP 1.4 e 2.3, referenti Proff. Maggi e De Amicis, DISAT UNIMIB). con attività finalizzate alla ricostruzione dei climi e delle vegetazioni degli ultimi 3000 anni in Italia Settentrionale attraverso l'impiego di dati stratigrafici e pollinici da carotaggi di ambiente limnico.

Attività svolte e in corso: raccolta ed esame critico dei dati pollinici disponibili in Italia Settentrionale per gli ultimi 3 mila anni e per l'intero Olocene; uso dei dati pollinici fossili per la ricostruzione della storia dei taxa forestali in Italia durante l'Olocene (in collaborazione con il Dip. di Biologia Ambientale, Università "La Sapienza", Roma); ricostruzioni paleoclimatiche su base pollinica tramite l'applicazione di funzioni di trasferimento; confronto con altri proxy climatici. Si veda:


MAGRI D., AGRILLO E., DI RITA F., FURLANETTO G., PINI R., RAVAZZI C., SPADA F. - Holocene dynamics of tree taxa in Italy. Review of Palaeobotany and Palynology. First published online September 16 2014. DOI:10.1016/j.revpalbo.2014.08.012


FURLANETTO G., CASTELLANO L., BADINO F., PINI R., RAVAZZI C., MAGGI V. (2014) - When did the modern landscape emerge in the Northern Italy? Reconstructing the last 2k years landscape history by a multidisciplinary approach. 9th European Palaeobotany and Palynology Conference, Padua, August 26-31, 2014. Abstract Book Pp. 69-70.


PINI R., CASTELLANO L., BADINO F., CHAMPVILLAIR E., DE AMICIS M., FURLANETTO G., MAGGI V., RAVAZZI C. (2014)

From fossil pollen to climate: preliminary quantitative climate reconstructions for the last 3 ky in northern Italy. Conference "Climate variability in Italy during the last two millennia - Italy 2k", Roma, 1-2 dicembre 2014. Abstracts volume: 15-16.

Biogeografia storica

Il Laboratorio di Palinologia del C.N.R. - Università Milano Bicocca ha partecipato alla progettazione e allestimento delle Carte degli Ultimi Estremi Climatici (22 ka e 8 ka) per l’area italiana, presentate al 32 IGC di Firenze (agosto 2004). Nelle rispettive note illustrative sono stati curati diversi aspetti relativi alla Geologia del Quaternario e alla ricostruzione della vegetazione.

Un esempio di cartografia dei paleoambienti:

la Lombardia durante l'Ultimo Massimo Glaciale (da Antonioli & Vai eds., 2004)

Biogeografia storica

Biogeogeografia

Ruolo di fattori storici (storia quaternaria del territorio) ed ecologici (habitat ed ecologia riproduttiva) nella distribuzione di specie endemiche nelle Alpi.


Ricerche svolte

- studio del polline prelevato da api fossorie del genere Lasioglossum dell'area mediterranea come indice delle attività di bottinamento (in collaborazione con il Dipartimento di Zoologia dell'Univ. degli Studi di Milano)

- analisi di sedimenti e pitture rupestri della Giordania

(in collaborazione con l'Istituto di Scienze della Terra, Univ. di Pavia).

Giordania meridionale, Bacino di Hisma, Giabal Amud.

Segni in ocra rossa ad arco aperto con puntini e figura antropomorfa interna

(foto cortesia Dr.ssa R. Fasani, Univ. di Pavia)

 sedimenti e pitture rupestri della Giordania